martedì 22 novembre 2016

Nella notte entreremo

Poesia di Pablo Neruda
Una poesia è un’occasione per viaggiare. Quelli della 3^ A (scuola Media Saffi) hanno appena fatto un viaggio ispirandosi ad una poesia di Pablo Neruda. Un viaggio notturno, tra muri e ombre, stelle e passi silenziosi.

Il prof. ha fatto domande a cui rispondere è difficile, troppe le risposte possibili ma nessuna valida fino in fondo. Cosa chiede una poesia? A cosa serve la poesia?
Quelli della 3^ A hanno preso per buona la risposta che la poesia non chiede nulla e che non serve a niente… niente di materiale e di pratico almeno. Su istigazione del prof. hanno utilizzato la poesia, l’hanno letta in classe e declamata, hanno iniziato a trasformarla con una riscrittura nel rispetto delle linee tracciate dal poeta.

Presenteremo adesso la poesia di Pablo Neruda, subito dopo proporremo le poesie scritte da alcuni studenti della 3^ A.


       foto da Wikipedia                                                                              

Nella notte entreremo
a rubare
un ramo fiorito.

Passeremo il muro,
nelle tenebre del giardino altrui,
due ombre nell'ombra.

Ancora non se n'é andato l'inverno,
e il melo appare
trasformato d'improvviso
in cascata di stelle odorose.

Nella notte entreremo
fino al suo tremulo firmamento,
e le tue piccole mani e le mie
ruberanno le stelle.

E cautamente
nella nostra casa,
nella notte e nell'ombra,
entrerà con i tuoi passi
il silenzioso passo del profumo
e con i piedi stellati
il corpo chiaro della Primavera.

... ora le proposte poetiche degli studenti (sono parole suggerite dal poeta verso cui bisogna avere un rispetto profondo)...

Elmedin
In estate andremo
a giocare
in un campo di calcio con gli angeli 

Passeremo la metacampo
nelle profondità dei difensori
due angeli nella fascia destra

Ancora non è finita la partita
e l’arbitro trasforma 
tutta l’adrenalina in un fischio

ma nel secondo tempo passeremo
nell’ombra del campo avversario
e con un dribbling avremo 
vinta la partita

E pian piano torneremo a casa
con la luce della coppa
e le nostre grida di felicità.

Youssef

Nel pomeriggio entreremo a rubare
 una banca
con dentro diamanti,

passeremo il laser,
in giardino due ombre nell’ombra
ancora non se n’è andato l’allarme
e il passo si è ormai affrettato

Nella notte entreremo al suo interno
e con le nostre piccole mani 
ruberemo i soldi e i diamanti
che luccicano come stelle

cautamente nella grande banca
silenziosi ci intrufoleremo 
nella notte e nell’ombra arriveremo con i passi silenziosi

Saremo ricchi con il profumo dei soldi.

Merusche

Nella notte entreremo 
a rubare nel frigo 
una torta

 passeremo da una stanza all’altra
nell’oscurità della notte
due ombre nell’ombra

Ancora non se n’è andata la fame e
il piatto svuotato sembra trasformato.

Ritornerò nel frigo e mi fionderò nel cibo
d’improvviso una cascata di cioccolato e pan di stelle
mmmmmm

Cautamente mi rotolerò 
da una stanza all’altra
nella notte e nell’ombra

entrerò con passi pesanti

fin nella mia stanza e con il silenzio
con il ricordo del profumo del cibo
che abbiamo mangiato


venerdì 11 novembre 2016

Laboratorio di Econarrazione



Questo è il secondo anno del Laboratorio di Econarrazione. 
Realizzato dal Servizio Socio Educativo del quartiere e la Scuola "Saffi".
Un'occasione per visitare i parchi del quartiere e ascoltare le mille storie della natura.
A raccontare è Gianumberto Accinelli, 



                                ... mentre i valenti studenti prendono appunti...

Accinelli è un esperto entomologo che narra dei comportamenti e degli adeguamenti adottati dalle specie viventi. Tutti insieme facciamo delle visite nei parchi cittadini per incontrare la vita minuta che vi cresce. Dalla formica al pettirosso, dal filo d'erba alla corteccia di un albero o agli abitanti delle pozzanghere si cercano occasioni che permettano di avviare racconti.


Qui di seguito un video realizzato dalla nostra redazione con un estratto delle narrazioni ecologiche di Accinelli.


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Il laboratorio coinvolge gli alunni della scuola "Saffi" di volta in volta inseriti nel laboratorio. Attraverso l'ascolto, la registrazione e gli appunti raccolti durante le uscite nei parchi, si cerca di stimolare la curiosità verso la natura e le sue manifestazioni. Inoltre attraverso l'ascolto di storie che spiegano il processo evolutivo di piante ed animali si cerca di creare, individualmente e collettivamente, racconti che mettano insieme i luoghi (parchi e giardini pubblici), le curiose storie della natura e le memorie personali legate agli stessi luoghi.


L'attività ha lo scopo di rafforzare le capacità di scrittura e di migliorare le competenze linguistiche.


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             "I racconti di Gianumberto seguono un filo simile a quello lanciato dal ragno, si attacca per un attimo e spicca il salto successivo."





Gianumberto Accinelli nasce nel 1969 a Bologna e, dopo aver appreso in una lezione universitaria di entomologia che i coleotteri cavernicoli sono criptometaboli, decide che lo studio degli insetti sarà la sua strada. Forte di questa convinzione e animato da uno spirito ecologico, consegue con il gruppo di lotta biologica dei professori Giorgio Celli e Stefano Maini la laurea in agraria e il dottorato di ricerca con sperimentazioni sulla lotta biologica. Nel 2005, grazie ad una sovvenzione europea, fonda il progetto Eugea, del quale si autonomina democraticamente Presidente. Ha passato lunghi periodi di studio e di insegnamento negli Stati Uniti e nella Repubblica Haitiana. In tale isola, tra le altre cose, ha imparato un miracoloso rito d’amore. Attualmente, oltre a dirigere il gruppo Eugea, è insegnante di econarrazione presso la Libera Università dell’autobiografia di Anghiari e di Ecologia applicata all’ordine degli architetti.







giovedì 3 novembre 2016

Racconto di Andrea

Questo racconto è preso dall'archivio della scuola Saffi, un vecchio lavoro svolto dalla terza A di alcuni anni addietro. Partendo dalla storia raccontata da Dante nella "Divina Commedia", nei primi canti dell'Inferno, sono stati prodotti alcuni racconti ispirandosi liberamente alle vicende che il poeta descrive. Quello qui di seguito proposto è il racconto di Andrea. Un lavoro scritto a getto continuo e in stile surreale.





E’ tutto oscuro con alberi grandi e senza foglie. Ci sono lumache giganti e zanzare tigri. Fa molto freddo e ha paura e in più il telefono non prende perché non c’è campo. Vicino ai piedi sente qualcosa di viscido: un serpente lo sta per legare ma fugge correndo fino a trovarsi davanti a una grotta. Sopra la grotta c’è scritto: “Divieto d’ingresso”. E’ curioso di vedere cosa c’è dentro ma non ha coraggio. Decide di tornare verso il bosco e prende coraggio e dopo un po ritorna nella grotta e si calma. Il giorno dopo si alza e entra dentro la grotta ancora pieno di paura, cammina tutta la giornata fino a quando vede una porta, bussa, chiede se c’è qualcuno e entra. Vede una parete piena di lingotti d’oro, vede un’altra porta, la apre e trova un ragazzo che lavora. Gli chiede come si chiama, lui si gira, scopre che è suo fratello, lo saluta e gli chiede dove siamo. Lui dice nella foresta. Dopo apre un’altra porta e di là c’è una città, va dal barbiere e si taglia i capelli, poi va a dormire. Il giorno dopo si alza e ritorna da suo fratello, lui gli chiede se vuole comprare una macchina, risponde di si e con la macchina nuova dentro la grotta visita l’inferno insieme a un diavolo. Dentro ci sono più di mille schiavi che lavorano, e hanno la schiena tutta segnata dalle frustate, chiedono aiuto e il diavolo si arrabbia di più e li frusta ancora. Loro si mettono a lacrimare per il dolore. Quando esce corre subito da suo fratello e gli dice che ha visto l’inferno ma lui gli dice di non dirlo a nessuno, Poi con il fratello va al canile e vuole prendere un cane, ma il cane non si vuole separare dalla sua mamma e allora li prende tutti e due. Va a dormire e quando si sveglia vede la casa piena di gente: è il suo compleanno; vede anche la mamma e il papà e corre da loro. Il cane gli porta tre portafogli pieni e così può dire che è il compleanno più bello che ha mai fatto.